Ascoltarsi, capirsi e conoscersi con chiarezza, amore e accettazione
Questa newsletter è il diario di viaggio che ho creato per condividere periodicamente contenuti, risorse e retroscena del mio percorso introspettivo e aiutarti a conoscere te stesso ed avere più chiarezza!
Ti trovi in un luogo dove veicolo senza censure tutti i pensieri e le riflessioni che accompagnano il mio cammino.
Ecco cosa stiamo per vedere insieme:
- Il mio intero processo di autoanalisi che puoi utilizzare per ascoltarti, capirti e conoscerti.
- Strumenti pratici per riuscire a “lasciare andare” e accettare la realtà quando ci fa soffrire poiché non è come vorremmo.
- Come sviluppare chiarezza, lucidità e focus durante il tuo percorso creando una vision di lungo termine.
- L’insegnamento più importante che il 2021 mi ha lasciato e che puoi utilizzare per non sentirti mai più da solo.
Iniziamo e salutiamo insieme questo 2021.
Autoanalisi: Il mio metodo per conoscere sé stessi
Come si inizia un percorso di tipo introspettivo? Come diavolo si impara a guardarsi dentro, capirsi, ascoltarsi e soprattutto a cosa cavolo serve?!
A quest’ultima domanda rispondo subito.
Serve (principalmente) per due motivi:
- Avere meno ansia, preoccupazione e stress per il futuro. Guardarsi dentro ci fa smettere di pensare di star sprecando la nostra vita perché iniziamo ad ascoltare, capire e sentire cosa realmente vogliamo.
- Avere più tranquillità, calma e serenità con i nostri amici, parenti e soprattutto con noi stessi. Si, questo è proprio uno degli effetti collaterali (chiamiamolo così dai) dell’introspezione. Ci dona più entusiasmo, voglia e desiderio di vivere la nostra vita pienamente perché ci sentiamo connessi alla parte più vera di noi.
Non solo!
Nel lungo termine tutto questo ti porta anche ad individuare un percorso di studi e dunque un lavoro che siano la più ampia espressione di te e che non ti facciano avere rimpianti in futuro.
Che valore può avere tutto questo?
Per me l’introspezione è veramente un superpotere.
Per questo motivo nell’articolo di oggi troverai l’intero metodo che utilizzo per analizzare e conoscere me stesso.
Spero ti aiuti ad avere più chiarezza su te stesso, su chi sei e su ciò che vuoi fare della tua vita.
Diario di viaggio introspettivo - "Praticare la virtù del non attaccamento”
Negli ultimi mesi ho addestrato la mia mente a prestare attenzione alle parole che sceglie per raccontare la realtà.
Il motivo è uno soltanto: Diventiamo le parole che scegliamo.
“Ci sono parole che non sono ancora state inventate per descrivere delle sensazioni; ci sono parole che non sono ancora state dette per definire l'accurata precisione dell'Universo. E poi ci sono parole che limitano e basta. Perché ci sono cose che non possono essere spiegate ma solo vissute profondamente. E perché ci sono cose la cui natura non può essere svelata alla mente fintantoché rimane incastrata in certe etichette.”
La felicità si costruisce parola per parola ed io ho lavorato interiormente su questo tassello.
Ho davvero agito in profondità estirpando radici marce e significati limitanti dal mio linguaggio.
Ora mi sento più sano, più vivo e libero di sentire.
Sentire, ricordi?
La scorsa pagina di diario che ho condiviso con te parlava proprio di questo: Permettersi di sentire.
Uno (dei tantissimi) motivi per cui non mi permettevo di sentire le mie emozioni era perché vivevo limitato da esse.
Dicevo:
- Io sono arrabbiato.
- Io sono triste.
- Io odio questa cosa.
Quando in realtà le nostre emozioni non hanno nulla a che vedere con ciò che siamo.
Non siamo le nostre emozioni ma in quanto esseri umani sentiamo e proviamo emozioni.
Questo nuovo modo di raccontarsi la realtà fa tutta la differenza del mondo.
Sradicare questo modo di comunicare e sostituirlo con:
Sento/provo/si sta manifestando rabbia/odio/tristezza può aiutarci a lavorare sulla nostra guarigione emotiva.
Infatti prima avrei evitato di guardare in modo oggettivo questi stati d’animo, adesso, con questa consapevolezza, questo tipo di apertura e con ascolto mi sono permesso di sentire.
Ho sentito rabbia poiché ho avuto delle contratture alla schiena che hanno bloccato i miei allenamenti.
Ho sentito vuoto, tristezza e abbandono perchè mi mancava terribilmente una persona.
Essendo tra le persone che legge i miei testi immagino tu sappia cosa si prova ad essere molto empatici, a sentire sempre tutto con quell’intensità tale da sembrare un parto senza anestesia (ok lo ammetto parlo per sentito dire, sono un uomo e non so cosa si prova, però ci siamo capiti).
Ecco, questo è esattamente quello che ho provato.
Ero bloccato da talmente tanto tempo che ho quasi avuto un attacco di panico, ho pianto per qualche ora, e ho opposto resistenza a quello che sentivo.
Era lì, ma cazzo non volevo proprio sentirlo, vederlo e viverlo!
Questa consapevolezza, grazie ad un bagliore di lucidità, riporta alla mia mente un principio che seguo e accolgo con grande apertura mentale:
“Non soffriamo mai per le nostre emozioni ma per la resistenza ad esse. L'accettazione completa e totale e la rinuncia al controllo è la via della pace interiore.”
È veramente bello, profondo e vero, ma come cavolo si fa?
Come si fa quando senti un fuoco interiore di rabbia dentro perchè hai la schiena bloccata e non puoi muoverti e allenarti come vorresti?
Come si fa quando vuoi bene ad una persona, sei sereno con lei e accetti di vederla andar via, decidendo di non avere alcuna influenza nel suo percorso per lasciarle spazio per crescere, fiorire ed essere felice senza di te, provando solitudine, abbandonato e vuoto?
Quanto coraggio ci vuole per permettersi di sentire tutto questo?
Dannatamente tanto.
Ma solo a quel punto si può realmente imboccare la strada verso la guarigione interiore e la pace.
Questo è il primo e più importante passaggio per iniziare a conciliare le nostre ombre e lasciar spazio al nostro potenziale inespresso.
Negli scorsi episodi ti ho parlato anche di questo, raccontandoti di Carl Jung e di quello che lui definiva il nostro lato oscuro inconscio.
Secondo il buon Carl l'obiettivo corretto di un individuo è la completezza, non la perfezione.
Il percorso verso un personaggio più grande, verso un approccio più efficace alla vita, sta nell'integrare quegli elementi della nostra psiche che per troppo tempo sono stati repressi e negati.
Si ma in che modo?
Con amore.
Imparando a sentire amore verso quelle parti di te che non sono in uno stato fisico tale per allenarsi, dandogli tempo, spazio e strumenti per crescere e fiorire più forti di prima.
Provando amore per quelle persone che hanno imboccato strade diverse, lontane dalle nostre. Non ci appartengono e l’unica cosa che conta è che siano felici.
Infine amando noi stessi.
Perché amare sé stessi significa darsi il permesso di sentire le emozioni che si provano. Senza giudizio. Senza attaccamento. Ma con compassione, accettazione e gentilezza.
“Amarsi significa togliere, uno ad uno, i freddi mattoni del muro che abbiamo costruito attorno al cuore. Significa vedersi sempre, anche nei momenti bui. Significa porgere la mano a quella parte di noi che si sta smarrendo. Significa scegliere di agire seguendo la voce lieve dell'anima. Significa permettere anche ad altri di aiutarci.”
Ricordando che l’amore è un’azione, la sola che può produrre felicità.
Infatti si tratta di qualcosa di molto più tangibile di quello che pensi, lascia che te lo mostri
Voglio condividere con te l’estratto di una pagina di diario dove ho raccontato esattamente come sono riuscito a lasciare andare questa ragazza di cui parlavo qualche riga più su:
So che sembra uno stronzata hippie da quattro soldi, ma è così.
Pensa che in questo momento la parte di me razionale è molto restia nel lasciarmi scrivere queste cose, ma io ho imparato a lasciarmi sentire, ed è bellissimo.
È stupendo poter dar voce alle mie fragilità, sono contento di lasciar spazio a questo lato di me.
Sono stato lontano dalla componente emotiva per molto tempo vivendo solo e soltanto di razionalità e processi introspettivi estremamente intellettuali.
Ora ho ancora molto lavoro da fare ma mi sento più libero, sereno e in pace nel manifestare delle parti di me che sento.
Desidero lasciare che le cose vivano come per loro natura sono chiamate a fare, senza forzare alcunché. Desidero accogliere. Lascia andare. Respirare. Sentire la leggerezza volarmi dentro.
Non sempre ci riesco, ma è parte del percorso.
Ti auguro di poter fare lo stesso, connettendoti a delle parti di te che magari hai dimenticato, trascurato ma che vivono ancora, da qualche parte, proprio dentro di te.
Come viaggiare la vita con chiarezza, lucidità e focus
Troppo spesso la crescita personale rischia di diventare intangibile e sembrare un cumulo di supercazzole astratte e poco applicabili.
L’indipendenza intellettuale, lavorativa e di vita viene conquistata day by day attraverso delle scelte, delle azioni e delle abitudini virtuose.
Quali?
Te ne parlo periodicamente in questa parte dedicata alla vision, alle ambizioni e al dietro le quinte della mia vita.
Oggi parliamo proprio di vision!
Che cos’è la vision?
La parola a Wikipedia:
*“Il termine vision è utilizzato nella gestione strategica per indicare la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi e incentiva all'azione.”*
Credo fortemente nei valori spirituali legati al lasciarsi andare, fluire e permettere che le cose fuori dal nostro controllo accadono.
Allo stesso tempo però non sono un'ameba rincoglionita senza ambizioni e che non si rimbocca le maniche.
Perciò diciamo le cose come stanno: Quello che rende meravigliosa la vita nei momenti in cui fa più schifo è la nostra capacità di sviluppare, creare e alimentare una vision, uno scenario futuro ideale che ci aiuti a calibrare la rotta della nostra vita.
È esattamente quello che ho fatto nelle ultime due settimane prima di salutare questo anno a quattro cifre.
Oggi voglio donarti 3 strategie e spunti pratici per permetterti di fare lo stesso e aiutarti a viaggiare la vita con chiarezza, lucidità e focus.
1 | Calibra la rotta ma viviti il viaggio
Ipotizzare scenari futuri possibili che desideri vivere da qui a qualche anno non è uno stratagemma per fanculizzare le responsabilità e abbandonare il momento presente.
Rileggilo.
Avere una vision della propria vita è proprio tutto il contrario.
Significa incollare il culo alla sedia ed intraprendere azioni coerenti con chi desideriamo essere, con la consapevolezza che stiamo andando da qualche parte.
Significa sentirsi sereni perché le nostre azioni di lungo termine sono in linea con le nostre ambizioni, i nostri ideali e i nostri valori.
Non te lo dimenticare.
2 | Hai tra le tue mani una bussola, non un piano di vita
Dare una direzione alla propria vita non vuol dire che ogni cosa dovrà corrispondere per filo e per segno a quello che hai prospettato.
Anzi al contrario i cambi di rotta sono essenziali.
Attraverso questa newsletter ci tengo che tu sia esposto quando più possibile al mio mondo interiore per vedere quante volte cambio idea.
Nei primi episodi trovi un uomo insoddisfatto che vuole cambiare vita e viaggiare il mondo, nei successivi una persona che sembra aver trovato una stabilità e un posto dove vuole stare.
Ma la vita non è statica, tutto cambia ed è nostro compito accorgerci quando la coerenza deve lasciar spazio alla coerenza al cambiamento.
Per questo a gennaio darò le dimissioni e cambierò vita.
Perchè? Cosa farò e cosa ho deciso nella mia vision? Lo scoprirai nel prossimo episodio, intanto sappi che..
.. Che condivido tutto questo non perchè io voglia mostrarmi volubile e insicuro, al contrario lo faccio perchè nessuno sa realmente cosa fare della propria vita ma il segreto sta proprio nel deciderlo.
Deciderlo periodicamente.
Rinnovare una promessa con se stessi.
Una promessa che cambia in funzioni di nuovi feedback che acquisisci lungo il viaggio della vita.
Quindi capisci nuove cose e a quel punto puoi chiederti: “Voglio ancora quello che pensavo di volere prima di capire questa cosa?”
Ma la vision è indispensabile, senza di essa percorrerai il viaggio della vita alla cieca.
Utilizzandola invece viaggerai con chiarezza, lucidità e focus.
Come immagini la tua vita da qui a 5 anni? Prova a pensarci.
3 | Dolore non vuol dire sbaglio: Star male e avere paura è normale.
Se presa una decisione importante e a primo acchito è dolorosa, non significa che sia sbagliata.
Agire spaventa.. è come salpare oltreocèano.
Il momento più spaventoso è quello in cui non vedi più il porto da cui sei partito e nemmeno la meta dove vuoi arrivare.
Hai solo un veliero per procedere avanti e una bussola per orientarti.
Compiere delle azioni ti farà vivere questo tipo di situazione.
Si tratta del momento in cui non sei più chi eri prima, ma non sei ancora la persona che diventerai.
È un processo deleterio ma fondamentale perché la verità ancora non si vede chiaramente.
Ho intenzione di licenziarmi per seguire una vision tutta mia che non sono ancora pronto a rivelarti.
E cazzo vuoi sapere una cosa!? Questa cosa mi elettrizza tantissimo perchè mi fa sentire un sacco sfidato e vivo.
Vedi il segreto è proprio quello di innamorarsi del processo prestando estrema attenzione a non evitare scelte dolorose solo perchè ti spaventano.
Vagli incontro, viaggia e vivi con la bussola al tuo fianco le avventure che la vita ti riserva.
Non sarai mai più solo e vuoi sapere perchè?
Leggi il prossimo ed ultimo punto e lo scoprirai.
Debellare la solitudine: Ecco l’insegnamento più importante che il 2021 mi ha lasciato.
La solitudine è sempre stata la costante del mio percorso.
Mi sono sempre sentito solo.
Lo ripeto da quando ho sedici anni. Ora ne ho quasi 24 e ho trovato un modo per non sentirmi più in questo modo.
Se mi segui da tempo saprai che non adopero anestetici, placebo o tecnicucce per non guardare in faccia la realtà, perciò sai che sto dicendo la verità: Io riesco a non sentirmi più solo.
In che modo?
L’unica persona che ho sentito dire che non si sente mai sola è il Dalai Lama.
Lo dice nel suo libro: “L’arte della felicità” e quando l’ho letto avrei voluto tipo rapirlo per capire quali segreti occulti si celano nella sua graziosa e tonda testolina pelata.
Un anno e quattro mesi dopo aver letto quel libro riesco a non sentirmi solo, proprio come sua santità.
Qual è il mio segreto?
Ok finiamola con le stronzate, sembra che sto per venderti la cura a tutti i tuoi problemi e in realtà no, non voglio brandizzare così la purezza di quello che sto per dirti.
Arriviamo dritti al punto, leggi questa pagina di diario:
Penso che continuerò ad avvertire la mancanza delle persone a cui voglio bene, a desiderare qualcuno con cui viaggiare la vita, ma nel farlo, finché mi prenderò del tempo per guardarmi dentro e ascoltarmi, non mi sentirò e soprattutto non sarò mai solo.
Questo è il grande insegnamento che mi ha lasciato il 2021.
Vorrei che queste parole le leggesse il mio me sedicenne.
Sorrido scrivendo questo. Mi piace pensare che lui sia ancora qui dentro di me, ed in effetti non posso darmi torto, lui è qui.
Questo porta alla mia mente le parole di Jon Kabat-Zinn: “Dovunque tu vada, ci sei già”
È proprio vero.
Buon anno.
Salvatore.