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Analisi ferite emotive, motivazione e sindrome dell’impostore


Oggi ti parlo di meditazione, condividerò con te l’analisi di una delle mie ferite emotive, vedremo le 7 chiare funzioni delle mente umana e infine vedremo una lezione che ho imparato sulla natura della rabbia e del desiderio.

Iniziamo.

5 cose che ho imparato in due anni di meditazione

Nell’episodio precedente non ho condiviso nessuna guida.

Mi sono promesso di non farlo anche questa volta, per questo motivo mi sono preso del tempo per scrivere un articolo.

Al suo interno condividerò con te tutto quello che ho imparato su me stesso dopo due anni di meditazione.

Ti racconterò come ho iniziato, perché lo faccio e quali benefici può darti.

Non solo: arricchirò il tutto anche con risorse, consigli e strumenti pratici che ti aiuteranno nel tuo percorso!

Se lo desideri fai click e leggi i 5 insegnamenti che ho appreso in due anni di meditazione.

Passiamo al prossimo punto, sto per svolgere insieme a te l’analisi di una delle mie ferite emotive.

Analisi di una ferita emotiva, motivazione e sindrome dell’impostore

Ognuno di noi possiede delle ferite emotive, delle cicatrici emozionali che influenzano negativamente il proprio approccio alla vita.

Sto per condividere con te una delle mie.

Ti parlerò di come l’ho identificata e cosa può insegnarmi su me stesso.

Partiamo dal principio.

Due anni fa, prima di iniziare a condividere il mio percorso ero parecchio insicuro e chiuso in me stesso.

Provavo ad esporti e sfidare la mia zona di comfort realizzando dei video in cui condividevo quello che imparavo, ma l’ambiente intorno mi buttava un sacco giù.

Frequentavo degli amici che non valorizzavano il mio desiderio di condivisione e, tutte le volte che provavo a mettermi in gioco, mi dicevano di finirla di fare il motivatore.

La cosa mi faceva sentire estremamente svalutato e incompreso.

Provengo da un background imprenditoriale di startup, per questo motivo ho analizzato il mercato della crescita personale più e più volte nel tempo.

Provo un amore-odio nei suoi confronti, proprio perché una considerevole parte del mondo dell’auto-aiuto è basata sullo spaccio di esaltazioni invece che sulla risoluzione di problemi legittimi.

Molti guru dell’auto-aiuto ti insegnano nuove forme di negazione e ti risollevano il morale con esercizi che ti fanno stare bene nel breve termine, ma ignorano i problemi sottostanti.

Tutte le volte che venivo chiamato “motivatore”, mi irrigidivo perché mi sentivo etichettato come uno di quei guru dell’auto-aiuto.

Provavo ad uscire dal mio guscio di insicurezza, provavo ad esplorare le mie fragilità, provavo a mettermi in gioco..

..ma l’ecosistema intorno a me non mi aiutava, per questo motivo ero destinato a fallire miseramente.

Mi sono portato dietro delle profonde insicurezze da quel periodo, che mi hanno fatto vivere quella che in psicologia viene definita “Sindrome dell’impostore”.

Una condizione di insicurezza disarmante che mi faceva sentire di non meritare di proferir parole o condividere quello che avevo imparato perché ero (appunto) “un impostore”.

Come sono riuscito a superarla a cosa ho imparato su me stesso

Con il tempo sono riuscito a superare tutto questo imparando a riconoscere in che modo questo tipo di credenza si è radicata nella mia vita.

Semplifichiamo tutto quello che accadeva dentro di me:

  1. Le persone che frequentavo mi davano del motivatore
  2. Avevo delle credenze negative nei confronti della motivazione
  3. Trasportavo quel tipo di negatività verso me stesso sentendomi un impostore.

Grazie alla meditazione, all’ascolto, al distacco e all’equanimità ho ritrovato chiarezza e lucidità, e sono riuscito a vedere con più imparzialità la cosa e ad uscirne.

Questa settimana osservando me stesso e il mio Analisi di una ferita emotiva, motivazione e sindrome dell’impostore, ho imparato proprio questo di me: La mia cicatrice emotiva è praticamente guarita.

Mi sento molto più sereno, sono libero dal giudizio perché so chi sono, cosa sto facendo e dove mi trovo.

I feedback negativi di questa esperienza non mi influenzano più e questo mi da gioia.

Sono grato di aver osservato tutto questo e di averlo condiviso con te.

Spero che anche tu questa settimana possa tirare le somme e trarre delle conclusioni su alcune ferite emotive che influenzano la tua vita da tempo.

7 principi stoici da Epitteto

Negli ultimi 10 giorni mi sono dedicato allo studio dello stoicismo, una scuola filosofica ellenistica fondata ad Atene da Zenone.

Nella linea temporale che ho condiviso con te nella scorsa mail si trova qui 👇🏻

La storia della filosofia

Capisci perché è una figata avere questa mappa?!

In relazione a questa corrente di pensiero, oggi vorrei condividere con te le 7 chiare funzioni delle mente umana.

“Il corretto lavoro della mente è l’esercizio della scelta, del rifiuto, del desiderio, della repulsione, della preparazione, dello scopo e del consenso. Cosa può quindi inquinare e intasare il corretto funzionamento della mente? Nient’altro che le sue stesse decisioni corrotte.” -Epitteto

Analizziamo i 7 punti qui di seguito:

  1. Scelta di fare e pensare correttamente.
  2. Rifiuto della tentazione.
  3. Desiderio di migliorarci.
  4. Repulsione: Della negatività, delle cattive influenze, di ciò che non è vero.come lateral note (come ho fatto nei confronti delle persone che frequentavo)
  5. Preparazione: Per quello che ci aspetta o per qualunque cosa possa accadere.
  6. Scopo: Il nostro principio guida e la massima priorità.
  7. Consenso: Essere liberi da inganni riguardo ciò che è sotto e fuori dal nostro controllo (ed essere pronti ad accettare quest’ultimo).

Questo è ciò che la nostra mente è qui per fare.

Dobbiamo assicurarci che lo faccia e vedere tutto il resto come inquinamento o corruzione.

Questi principi sono tratti da Daily stoic, il libro di cui ti ho parlato nella scorsa newsletter e che sto leggendo ogni mattina.

È davvero stupendo!

La natura della rabbia e del desiderio

Sono parecchio ossessionato dalle definizioni.

Mi piace creare la mia personale definizione di libertà, di scopo e di significato delle cose.

È un processo estremamente chiarificatore che mi aiuta a connettermi con me stesso (ti invito a provare e fare lo stesso).

In quest’ultimo punto mi piacerebbe condividere con te due definizioni molto profonde e preziose sulla rabbia e sul desiderio.

Provengono da Naval Ravikant, uno degli investitori più influenti sul pianeta.

“Il desiderio è un contratto che fai con te stesso per essere infelice finché non ottieni quello che vuoi.”

“La rabbia è un contratto che fai con te stesso per essere in subbuglio fisico, mentale ed emotivo fino a quando la realtà non cambia”

Sono insegnamenti molto preziosi, mi sento estremamente grato di essermi esposto a tale saggezza.

Da adesso in avanti porterò con me questi punti di vista virtuosi e gli permetterò intenzionalmente di mutare il mio approccio alla rabbia e al desiderio.

Leggere e studiare permette alla consapevolezza di diventare saggezza e di creare esperienze e risultati straordinari.

Per questo episodio è tutto.

Sono contento che tu l’abbia letto.

Salvatore.