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5 cose che ho imparato su me stesso grazie alla meditazione: Ecco perché dovresti meditare e quali benefici può darti


In questo articolo condividerò con te tutto quello che ho imparato su me stesso dopo due anni di meditazione.

Ti racconterò come ho iniziatoperché lo faccio e quali benefici può darti.

NON SOLO: Arricchirò il tutto anche con risorseconsigli e strumenti pratici che ti aiuteranno nel tuo percorso!

Sei pronto? cominciamo!

Partiamo dal principio.

Come ho iniziato a meditare: La mia storia

Racconto sempre di essere un stato un ragazzino parecchio insicuro e chiuso in me stesso.

Raramente però parlo del mio lato scontroso, pieno di odio e di rabbia inespressa.

Desidero farlo nelle righe che seguono.

La costante del mio percorso è sempre stata la solitudine.

Fino all’età di 13 anni sono sempre stato da solo.

Non avevo amicinon uscivo e non giocavo con gli altri.

La solitudine alimentava l’insicurezza e la mia chiusura nei confronti del prossimo.

L’insicurezza mi faceva sentire fragile e poiché sentivo di dovermi difendere dagli altri reagivo con rabbiaodio e nervoso.

Ero parecchio scontroso e trattavo male le sole ed uniche persone che mi stavano accanto e non lo meritavano: La mia famiglia.

Ho gli occhi lucidi anche in questo preciso momento in cui scrivo e rivivo tutto questo.

Ho iniziato a meditare per scavare dentro me stesso, per capire da dove arrivava tutta questa rabbia e per capire come evitare che mi logorasse.

Per accettare le fragilità e le ferite che il mio passato mi ha lasciato e per valorizzare leggerezza, gentilezza ed entusiasmo.

Adesso, a distanza di anni sono estremamente in pace con me stesso e devo gran parte del mio lavoro introspettivo alla meditazione.

I due grandi tabù della meditazione

Purtroppo come molti temi del mondo dell’auto aiuto, la meditazione è oggetto di fraintendimenti ed incomprensioni.

Per questo motivo desidero continuare questo articolo parlando di due grandi miti che caratterizzano questa pratica e fornendo il mio personale punto di vista a riguardo.

Che cos’è la meditazione

Sono parecchio ossessionato dalle definizioni.

Mi piace creare la mia personale definizione di libertà, di scopo e di significato delle cose.

È un processo estremamente chiarificatore che mi aiuta a connettermi con me stesso (ti invito a provare e fare lo stesso).

Per me la meditazione è il digiuno della mente, è ascolto e connessione con me stesso.

È una grande strumento introspettivo che mi aiuta a conoscermi e comprendere le logiche del giudizio, del desiderio e delle etichette della mente.

È una pratica che mi svuota e che mi riempie allo stesso tempo.

È l’arte di fare nulla e ottenere allo stesso tempo tutto quello che mi serve.

È un modo per uscire dal mio personaggio sociale e ricordarmi che sono niente.

È gratitudinedistacco e presenza nel qui ed ora.

Per me la meditazione è tutto questo.

Fermare i pensieri

Il più delle volte, quando ci si approccia alla meditazione, si ha la convinzione e il desiderio di voler fermare i pensieri.

In realtà l’obiettivo della meditazione non è quello di fermare i pensieri, bensì accorgersi che la nostra mente sta vagando e riportarla gentilmente al momento presente.

È come allenare il muscolo della concentrazione, della presenza e del qui ed ora.

E lo si allena proprio rendendosi conto che la mente ha iniziato a vagare.

Inoltre citando Sadhguru:

“Ci sono voluti anni di evoluzione per forgiare un intelletto pensante e con una capacità di calcolo come la nostra.. e adesso vogliamo che smetta di pensare.. perchè?”

Probabilmente il più delle volte abbiamo la mente così affollata che vorremmo semplicemente che smettesse di formulare pensieri e si acquietasse.

La verità è che non è possibile e l’unico vero modo per avvicinarsi ad un obiettivo di questo tipo è proprio quello di esporsi intenzionalmente al fatto che la mente vaghi e riportarla nel qui ed ora.

È un gioco di complementarità: Mi abbandono al caosaccetto le logiche deleterie che lo compongono ed ecco che si crea ordine.

Io lo trovo incredibile e meraviglioso.

5 cose che ho imparato su me stesso grazie alla meditazione

Negli ultimi due anni ho avuto modo di osservare molto la mia mente e qui di seguito, mi piacerebbe condividere con te le 5 cose più importanti che ho imparato.

Ecco perché dovresti meditare e quali benefici può darti.

Transitorietà e dissociazione

Osservare la natura caotica dei pensieri all’inizio è frustrante, ti senti confusosballottato e in balia della tua mente, ma poi diventa un gioco.

Inizi a lasciarti andare, ti lasci cullare dalla transitorietà dei pensieri, consapevole che non hanno nulla a che vedere con ciò che sei davvero.

La natura della sofferenza

La meditazione è ascolto e connessione con ciò che ci causa sofferenza.

Si tratta di demoni che hanno bisogno di essere ascoltati, sono ombre che hanno bisogno di esprimere se stesse.

Più ti esponi intenzionalmente al tuo mondo interiore fatto di sofferenza più inizi a comprendere i tuoi condizionamento e le tue ferite emotive ed esserne libero.

La dualità dell’io

Siamo creature complementari: dentro ognuno di noi coesiste diversità.

Amore-odio, rabbia-gioia, paura-coraggio, sgarbo e gentilezza.

Meditare significa ricordarsi di conciliare queste metàabbracciare i lati di noi che quotidianamente ripudiamo e lasciamo in esilio in una dimensione ignota.

La ricerca del desiderio

Il mondo là fuori ci bombarda con input di ogni tipo e accende in noi desideri e “bisogni costruiti“ che non soddisfano una reale necessità.

Quanto di tutto questo serve veramente?

Meditare mi ha permesso di rispondere a questa domanda e ritornare al valore della moderazione, dellequanimita e dell'essenziale per perseguire una reale liberta mentale.

Ego e giudizio

Abbiamo tutti un lato più debole che in fondo vuole ottenere più sostegno pubblico e attenzione possibile con uno sforzo minimo.

Questo lato si chiama ego ed è la principale causa di conflitto e rivalità nei confronti del prossimo e di noi stessi.

Meditare mi ha aiutato ad analizzare con più chiarezza le sue logiche deleterie che hanno imprigionato la mia energia creatrice.

Risorse e strumenti pratici per iniziare a meditare

Probabilmente sei arrivato alla fine di questo articolo ed hai ancora alcune domande importanti tipo:

  • Come si medita?
  • Hai alcuni consigli per iniziare a meditare?
  • Da dove parto per approcciarmi a questa pratica?

Desidero dedicare quest’ultima sezione ad alcune risorse e strumenti utili per iniziare a meditare.

Libri sulla meditazione

I migliori libri che consigli per iniziare a meditare sono:

  • La mente illuminata: Una vera e propria guida completa con tutto quello che c’è da sapere sulla meditazione.
  • Perché il buddhismo fa bene: Molto interessante per approcciarsi alla meditazione secondo il punto di vista della filosofia buddhista e analizzare le illusioni percettive della mente.

Punti di riferimento sulla meditazione

Le persone piu influenti da seguire e dalla quale io stesso studio e imparo quotidianamente sono:

  • Daniel Lumera: riferimento internazionale nell’area delle scienze del benessere, della qualità della vita e nella pratica della meditazione.
  • Gabriele Ghezzi: Gabriele è un entronauta, ovvero un esploratore di mondi interiori.

Aiuta le persone a coltivare pace e gioia interiore meditando attraverso dei percorsi one to one e delle coaching personalizzate.

Affidarti a lui per avvicinarti a questa pratica è quanto di più prezioso tu possa fare per la tua crescita personale.

Altre risorse

Io e il buon Gabriele abbiamo fatto un’ora di live su Instagram sull’argomento dove abbiamo destrutturato un sacco di cose da sapere sull’argomento.

Ti consiglio di guardarla, è stata pazzesca! (è disponibile QUI)

Per questo articolo è tutto.

Spero che questa pratica possa donarti la pace, la gioia e la serenità che ha dato a me e con il tempo ti permetta anche di superare le tue ferite emotive.

Salvatore.

P.S: Se questo articolo ti è stato utile ti andrebbe di condividerlo con qualcuno a cui pensi possa essere d’aiuto?

La cosa mi renderebbe entusiasta

CREDITS: La foto di copertina di questo articolo è Ivan Aivazovsky