Come creare relazioni sane e virtuose: principi, paradigmi e credenze
Questo articolo esplora la genesi dei rapporti di coppia, spingendosi oltre le concezioni romantiche per abbracciare la maturità emotiva, il dialogo costruttivo, l'intimità profonda e il sesso sacro. La relazione diventa così un percorso di crescita, guarigione e connessione autentica, sfidante ma straordinario.
La genesi dei rapporti di coppia
“Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v’era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all’antica perfezione…”
Questa citazione è estratta dal simposio di Platone ed è spesso mal interpretata come un invito a ricercare, nelle relazioni, un modo per colmare le proprie mancanze: nulla di più lontano dalla verità.
Le relazioni servono per renderci più consapevoli, non per renderci finalmente felici.
Come dice Paolo Borzacchiello riguardo all’amore e alla felicità:
"Felicità" è una parola strana e per certi versi ingannevole: rappresenta un tutto, un tutto che sembra un pieno ma che invece è fatto di saliscendi, di pieni e vuoti, di alti e bassi, di bianchi e neri.
“L'amore non riempie i vuoti e rifugge i bisognosi, l'amore impreziosisce i pieni e glorifica del suo splendore le persone che hanno capito che, prima di tutto, ci si deve bastare, perché non siamo la dolce metà di nessuno, siamo interi in cerca di altri interi.”
Se usciamo dall’idea attrattiva di amore romantico che ci viene spesso venduta come uno strumento per colmare i nostri vuoti, per fuggire dalla monotonia della nostra quotidianità, dove rifugiarci perché la nostra vita non è come vorremmo, allora, a che cavolo servono le relazioni?
Il contenitore della fragilità
Secondo me lo scopo di una relazione è creare l’opportunità di crescere per diventare la più alta forma di sé.
Seguimi in questo intreccio di significati e punti di vista.
Ogni persona è un mondo diverso e unico e quando due persone si incontrano significa che due mondi entrano in contatto. All'inizio si incontrano gli strati superficiali (le maschere), ma se una relazione si fa più intima ed entrambe le parti si avvicinano, a poco a poco, i due centri (le due essenze) arrivano a incontrarsi.
Infatti l’intimità è il contenitore della fragilità e la relazione serve proprio per supportare questo contenitore.
“Puoi permettere a qualcuno di entrare nel tuo centro solo quando inizi a vivere nell'amore e non nella paura; quando ti lasci andare, completamente, come un fiore si lascia andare alla sua stessa natura, al sole o all'ape.”
Per farlo è necessario aprire il cuore e si tratta di un atto di fiducia e coraggio.
L’altro giorno ho scritto questo:
Quando vivi con il cuore chiuso sei isolato, non solo dagli altri, sei proprio lontano da te e diventi incapace di farti aiutare. In quel momento, dentro di te, non si tratta di scegliere tra "mi faccio aiutare" o "faccio da solo", ma fai da solo perché non sei in grado di farti aiutare.
Questo porta ad una grande solitudine e non sei più capace di ricevere. Se non sei in grado di ricevere non sei in grado di lasciarti incontrare e se non ti lasci incontrare sei rinchiuso nella corazza che ti sei creato e non dialoghi mai con la vulnerabilità.
La relazione quindi, quando sei capace di aprire il cuore, diventa un delicato incontro con queste parti di te. Diventa una presa di consapevolezza e un atto di responsabilità nei confronti di te stesso. Non entri in relazione per fuggire, anestetizzare, sfogare o proiettare. No. Al contrario entri per incontrare, accogliere, guarire ed evolverti.
Ma come si fa a creare l’opportunità di crescita e guarigione che ho appena descritto?
La relazione che cura
“Non appena troverai un partner maturo ti renderai conto che non c’è mai stato niente di sbagliato in te”
Nell’articolo dove ho analizzato la tematica della psicoterapia ho descritto la stanza dove avvengono le sedute come un laboratorio di sperimentazione imparziale e controllato, dove ferite e vulnerabilità possono uscire allo scoperto e manifestarsi.
All’interno della relazione il principio è lo stesso ma le modalità sono diverse. Adesso ti spiego esattamente che cosa intendo.
Il principio è lo stesso perché la sofferenza è solo il rifiuto di accettare ciò che è. Guarire significa permettersi di sentire. In entrambi gli ecosistemi (relazione e sedute) hai la possibilità di farlo.
Le modalità però sono diverse perché, ovviamente, il tuo partner non è uno psicologo e quindi il luogo in cui vi incontrate, il tipo di condivisione e il modo di comunicare che avrete (più centinaia di altre variabili) avranno connotazioni differenti.
Le opportunità che avranno entrambi questi scambi, però, ti condurranno alla guarigione.
La guarigione non è qualcosa di facile e piacevole, al contrario è un processo spesso doloroso e che fa paura.
Guarire non significa riempire la propria vita di piacere o non avere mai più momenti difficili. Si tratta di essere reali e affrontare ciò che senti in modo che non si accumuli in modi malsani. Stare con quello che senti è meglio che portare strascichi di dolore non elaborato ovunque tu vada.
In relazione puoi fare proprio questo e imparare a notare i tuoi pattern, lasciare andare vecchi condizionamenti ed espandere le tue prospettive. Potete trasformare il buio in luce, potete ricordare insieme che dopo la tempesta c’è l’arcobaleno e nella difficoltà vedete opportunità. Si tratta di una scelta.
Se c’è supporto incondizionato e credete entrambi nelle risorse e nelle capacità l’uno dell’altro, allora la relazione diventa un luogo che, oltre a contenere la fragilità, la trasforma in guarigione.
Scegliere una relazione è creare lo spazio per le ombre dell'altro, per la consapevolezza e la guarigione. È essere un ospite pieno di premura. È supporto incondizionato e l'accoglienza per l'esplorazione dell'altro nei confronti dei suoi vari sé. È equilibrio di contrasti, rispetto e creazione di confini. Sfidante ma straordinario.
Aprire il cuore, accogliere e permettersi di stare in contatto con la vulnerabilità, avere il canale della fiducia aperto e bastare a noi stessi sono sicuramente cose che rappresentano il preambolo per accedere al territorio della guarigione emotiva, ma poi? Come si incontra l’altro? Come possiamo far danzare queste due energie se siamo completamente ignari della loro natura e del ruolo che esse rivestono?
La sacralità dell’energia maschile e femminile
Il sesso è comunemente utilizzato come uno sfogo biologico tra due involucri di carne. La maggior parte delle persone ignora però che, in quel momento, sta avvenendo uno scambio tra le energie appartenenti ai diversi involucri.
Il sesso è una danza tra le diverse energie e durante l’atto avviene un vero e proprio scambio sacro tra le parti.
Guarda questa immagine:
Questo è il circuito energetico che queste danze seguono muovendosi.
L’uomo e la donna hanno polarità diverse. Gli uomini hanno una polarità positiva nel pene, le donne nel cuore. Al contrario gli uomini hanno una polarità negativa nel cuore e le donne nella vagina.
La polarità positiva è la polarità dalla quale avviene il dono. L’uomo dona dal pene e la donna dal cuore. Cosa significa questo e cosa viene donato?
L’energia o essenza maschile è collegata alla direzionalità. L’energia femminile alla fluidità.
Dentro ognuno di noi albergano entrambe queste energie ed è più evidente quella legata al nostro sesso o al sesso nel quale ci identifichiamo.
Durante il sesso avviene uno scambio tra queste parti per arrivare sempre di più a una maggiore completezza e unione tra le due essenze.
Come dicevo all’inizio però siamo totalmente scollegati e inconsapevoli riguardo alla sacralità delle energie che ho appena descritto e le conseguenze sono più o meno queste:
Entriamo nella relazione convinti che ci sia una metà da riempire, desiderosi che venga colmato un vuoto, in overdose da dopamina a buon mercato (che troviamo attraverso gli input spazzatura che quotidianamente inquinano la nostra essenza), siamo pieni di aspettative illusorie. Il partner ideale deve renderci felici, accontentarci, darci costante attenzione e stimoli. Paradossalmente siamo i primi a non donare a noi stessi queste cose, eppure cerchiamo fuori ciò che dimentichiamo essere dentro.
Ci sentiamo vuoti perchè siamo scollegati da noi stessi, purtroppo però non è possibile costruire una connessione profonda con qualcuno che è disconnesso da se stesso e finché non faremo un lavoro interiore, nessuno potrà REALMENTE entrare in contatto con noi. Questa cosa però, in verità, non ci dispiace troppo. Siamo i primi a chiudere il cuore per paura, a non volere che gli altri accedano a noi per non trovarci nella condizione di sentire la fragilità.
Questa è la condizione di partenza e cosa succede quindi?
Gli uomini non sono stati educati a gestire la loro direzionalità e la loro energia sessuale e le donne sono spaventate e incapaci di aprirsi a ricevere l’amore.
Quando il cuore è chiuso non può avvenire uno scambio energetico e quindi il sesso e le relazioni rimangono nel territorio della superficilità e del semplice sfogo biologico che dicevamo.
Si incontrano le maschere, può avvenire qualche orgasmo superficiale ma le essenze non si toccano.
Per accedere alla relazione sacra occorre un grande atto di fiducia. Dobbiamo aprire il cuore.
Sai una volta ho letto questa frase:
“Non si tratta per forza di essere in amore con qualcuno ma di aprire il cuore e incarnare l'amore, la fiducia e la vulnerabilità e per farlo è importante eliminare le barriere che abbiamo creato e che ci separano da esso.”
Aprirsi non è facile e penso tu abbia i tuoi buoni motivi per credere che in questo momento sia importante vivere con il cuore chiuso, ma se ci fosse un altro modo?
Mi rendo conto che tu voglia proteggerti, ma in che altro modo potresti sentirti al sicuro senza chiudere il cuore?
Inoltre cosa ti stai precludendo chiudendo il cuore e cosa potrebbe succederti di bello se non lo facessi?
Immaginati in un luogo sicuro, dove stare con la tua energia, sentirti e incontrarti pacificamente, non c’è giudizio e non c’è vergogna, puoi esprimerti liberamente, sei tu.
Permetterti di sentire con onestà e trasparenza, e incontrare pacificamente la realtà significa darsi la possibilità di fare l’amore prima di tutto con noi stessi.
L’incontro con l’altro parte dall’incontro con sé. Parte dal toccare prima di tutto noi stessi.
Incontrati semplice e fragile e a quel punto ti sentirai pronta a incontrare l’altro.
Come dice Borzacchiello:
“Prima trova, poi cerca. E ricorda: scava, vai sempre più in profondità, in quell'abisso dentro di te nel quale puoi sempre scovare i tesori più preziosi.
Solo quando avrai trovato quello che non hai cercato, solo quando avrai dissotterrato il tesoro più prezioso, che altro non è se non il tuo io al suo massimo splendore, solo allora potrai cercare, perché solo allora sarà una ricerca lieve, quella di una persona che, prima ancora di partire, è già arrivata.”
Come incontrare l’altro: Principi e paradigmi sani e virtuosi
Intorno a noi c’è davvero troppo rumore. Te ne sei accorto anche tu?
Tante, troppe, persone insultano il silenzio e proferiscono parole su cose che non conoscono, diffondendo ignoranza, prospettive limitanti e poco sane.
Come posso fare affidamento sul dubbio e al contempo ricercare certezze in un ecosistema così pieno di caos?
Ho avvertito la necessità di allontanarmi dal rumore per esplorare prospettive virtuose, stare in contatto con il mio intuito e alle volte — semplicemente — capire cosa fosse meglio per me.
Ho accompagnato questa ricerca con la creazione di alcuni punti di verità a cui attingere per guidarmi e stare in contatto con la più alta forma a cui aspiravo.
È così che ho iniziato a creare e utilizzare i paradigmi. Si tratta semplicemente di frasi, punti di vista, prospettive e mie verità personali a cui attingo per orientarmi e fare luce in mezzo al caos.
Alcuni li ho scritto io, altri sono il frutto di una ricerca e li ho presi da maestri dalla quale ho imparato.
Durante il mio viaggio interiore, il mio compito è stato semplicemente quello di prendere questi paradigmi, leggerli e usarli quotidianamente per diventare il tipo di persona che vede, pensa e agisce così come queste frasi potenziante mi ispiravano ad essere.
Nel mio blog ho condiviso tanti di questi paradigmi sani e virtuosi, e in questo articolo, ci concentreremo su quelli più importanti per le relazioni.
È sempre tanto difficile capire come incontrare l’altro con cura e attenzione, questi paradigmi mi hanno fatto da guida, spero faranno lo stesso con te.
Prima di sovrascrivere l’inconscio con paradigmi sani e virtuosi dobbiamo esplorare e lasciare andare quelli depotenzianti.
Passiamoli in rassegna uno a uno e iniziamo a lasciarli andare:
Abbandonare i pensieri limitanti
- Questo pensiero che abbiamo che a volte per custodire noi stessi dobbiamo toglierci dalle relazioni: “L'attenzione che io dedico alle relazioni non è un'attenzione che io sottraggo a me stesso. É attenzione che io do a far crescere il Me in relazione... che è quello che andrà poi in soccorso di tutti gli altri me.”
- L’idea che abbiamo del partner come uno strumento che deve costantemente stimolarci e renderci felici: “La felicità è individuale e non è compito del partner adempiervi. Scelgo di coltivare pace in coppia e sto attento a non confondere la gioia delle cose semplici con il piacere che gli stimoli possono darmi.”
- La credenza che se dico qualcosa che al mio partner non va bene lo ferirò/deluderò: “Ognuno è responsabile delle proprie emozioni. Non incolpo il mio partner per come mi sento. Non vengo incolpato dal mio partner per come si sente. Abbiamo lo spazio per comunicare apertamente come ci sentiamo in modo rispettoso, sano e consapevole.”
- Il grande malinteso sull’amore incondizionato: “Dono amore incondizionatamente ma costruisco relazioni con delle condizioni. Non entro in relazione con nessuno con cui non ci sia rispetto, fiducia, ascolto e accettazione.”
- Lascia andare l'idea di dover mettere in pausa la tua vita finché non sarai completamente guarito interiormente: “Non ho bisogno di essere completamente guarito interiormente per avere una relazione d'amore con un partner eccezionale. Normalmente ci troviamo di fronte a molte questioni irrisolte perché la guarigione richiede semplicemente tempo. Le coppie che brillano di armonia sono quelle che si impegnano a guarire e a crescere insieme.”
- Il mito della persona giusta: “Su questo pianeta non c'è una persona giusta. Nessuno ha mai trovato la persona giusta in alcun luogo. Se assumo l'atteggiamento irrealistico di cercare o credi di aver trovato "la persona giusta" per me, resterò presto e spesso deluso. La prima cosa da comprendere è che io sono la persona giusta. Invece di provare a migliorare qualcuno o far funzionare gli altri, mi fermo a lavorare su me stesso e scelgo qualcuno con cui condividere questa pienezza”
- Il continuo bisogno di conferme dall’esterno: “Io valgo anche quando non viene riconosciuto dall’esterno. Non incolpo il mio partner perché non mi dona continui feedback o apprezzamenti. Lavoriamo insieme per raggiungere la pace e la completezza. Rispetto il suo spazio e mi prendo la responsabilità del mio sentire.”
- Il possesso e l’attaccamento: “È normale provare attrazione verso persone al di fuori della tua partner. In quei momenti consolido e rinnovo la coerenza nei confronti della scelta di costruire che ho con il partner. Quando accade il contrario lascio andare la gelosia e il possesso. Sono contento quando le altre persone provano apprezzamento verso il partner, è una persona di valore e sono contento che possa sentirsi valorizzato anche da altre persone.”
Inoltre ricorda: Se il tuo obiettivo è essere buono con le persone e donare amore per il piacere di farlo poco importa quale tipo di forma avrà la relazione che costruirete, l'intenzione che ti spinge ad agire con amore è pura e autentica e basta di per sé per nutrirti. Sii sufficientemente presente per accorgerti di quando non riesci a godere di questo processo, fai attenzione a come la tua mente crea un'esperienza di attaccamento. - La convinzione che se sei buono con le persone lo prenderai in culo: “Quando sono buono con le persone sono il primo a trarne beneficio. Quando chiudo il cuore sono il primo a perdere. Mi impegno a rimanere gentile e con il cuore puro e Lascio andare chi non apprezza la mia bontà.”
- La paura che le tue fragilità faranno andare via il tuo partner: “Se condivido le mie vulnerabilità con qualcuno che non è in grado di accoglierle e contribuisce a farmi sentire sbagliato, crescerò convinto che sia una cosa da non fare. Questo atteggiamento di risposta creerà spazio per la vergogna e l'insicurezza. Supero il feedback negativo e dono spazio e amore alle mie fragilità.”
Innestare i Paradigmi virtuosi
Per comodità e ordine mentale ho diviso questi paradigmi in 3 categorie:
- Maturità emotiva (qui parliamo di abbondanza e saper bastare a sè stessi)
- Dialogo sano e costruttivo con il partner
- Intimità e Vulnerabilità: aprire il cuore e permettersi di sentire
Partiamo!
Ma prima... una poesia sull’amore incondizionato che trovo straordinaria ed emozionante:
Non ho bisogno di te, ho voglia di te.
Non ho spazi vuoti da riempire, ho spazi da condividere.
Non mi aspetto che tu mi renda felice, desidero sorridere della tua gioia e farti sorridere della mia.
Non ti amo da morire o fino a morire per te, non sono tuo e non sei mia.
Sono completo anche senza di te, sei perfetta anche senza di me.
Non morirò se andrai via, non smetterai di vivere se andrò via.
Non ti carico della responsabilità della mia personale soddisfazione, ti accolgo come specchio e messaggero, ti offro i miei occhi per indagare nei tuoi.
Non ti lego ne mi lascio legare dal bisogno di essere amato, dalla paura dell'abbandono.
Io non sono solo senza di te, tu non sei persa senza di me.
Siamo due meravigliosi e preziosi universi, completi, perfetti, che si incontrano per creare nuovi mondi.
Non chiuderò porte e finestre per tenerti accanto a me, non ti permetterò di limitare il mio volo.
Onoro la tua libertà scegliendo ogni giorno la mia libertà!
1 | Maturità Emotiva: La maturità emotiva è una condizione di abbondanza, pienezza e saggezza dal quale ci si muove per incontrare l’altro.
- Le relazioni sono condivisione di pienezza, entro per donare e non per prendere. La maggior parte delle persone dà inizio a una relazione tenendo d'occhio quello che ne può ricavare, invece di considerare quello che potrebbe essere il suo vero apporto. “Lo scopo di una relazione è di decidere quale parte di noi stessi ci piacerebbe che «venisse allo scoperto», non quale parte di un altro potremmo catturare e trattenere.
- Non so cosa sia meglio per gli altri. Silenzia la tua mente e ricorda che non sai cosa sia meglio per gli altri. Ascolta con prudenza, nessuno lì fuori sa cosa sia meglio per te. Resta umile, la maggior parte delle volte nemmeno tu puoi sapere cosa sia meglio per te stesso. Sii paziente e rimani presente. Quando la mente è calma il desiderio è messo a tacere, l’autenticità si espande e si crea chiarezza, coerenza e armonia. Muovi i tuoi passi da lì.
- Perchè sono in relazione? Prima di iniziare una relazione chiediti: Quale parte di me sta scegliendo questa relazione? Quali bisogni sto riflettendo in questa persona? Quale necessità rappresenta questa persona?
- È ok non essere sempre sintonizzati e avere ritmi diversi. Non ti sentirai sempre sulla stessa lunghezza d’onda. Uno potrebbe aver bisogno di più riposo dell’altro, uno potrebbe aver bisogno di più tempo per guarire, uno potrebbe acquisire nuove abitudini più facilmente. Le persone crescono, imparano e si muovono naturalmente a velocità diverse.
- Io sono responsabile delle mie reazioni emotive. Le relazioni normalmente iniziano con due persone che vogliono trattarsi bene a vicenda. Il danno è causato quando qualcuno non sa come gestire adeguatamente le proprie reazioni alle proprie emozioni. Se pensi di essere le tue emozioni, le tue parole e azioni assomiglieranno alla tua turbolenza mentale. Nelle relazioni, è importante capire che l'altra persona non può risolvere i tuoi problemi emotivi. Nella migliore delle ipotesi possono supportarti mentre scopri ed elabori la tua storia emotiva..
- Non esiste una relazione perfetta, ma esistono relazioni incredibili in cui la connessione e il sostegno reciproci sono indescrivibilmente profondi.
- Non è possibile costruire una connessione profonda con qualcuno che è disconnesso da se stesso. È facile causare attriti e danni involontari in una relazione quando non conosci te stesso e hai passato poco tempo ad affrontare il tuo dolore passato. quante relazioni si sono piegate sotto il peso di traumi non elaborati, schemi malsani e reazioni incontrollate? Quando abbiamo l’abitudine di ignorare ciò che sentiamo o di scappare costantemente dalle parti difficili di noi stessi, si crea distanza non solo tra noi e noi stessi, ma anche tra noi e le altre persone. La nostra mancanza di accoglienza verso ciò che siamo può rendere superficiali le nostre interazioni con gli altri anche se c'è il desiderio di connettersi profondamente con qualcuno, quella connessione incontrerà dei limiti e raggiungerà sempre e solo una profondità pari alla relazione che abbiamo con noi stessi. Il nostro personale grado di autoconsapevolezza si rifletterà in modo più o meno chiaro su chiunque incroceremo nel nostro cammino. Se riusciamo a osservare le nostre emozioni con le braccia aperte piene di compassione, sarà molto più facile presentarsi e sostenere gli altri quando stanno attraversando un momento di crisi personale. Se riusciamo ad abbracciare la nostra complessità, avremo pazienza mentre impariamo di più su coloro che ci sono più vicini. Se siamo presenti ai nostri alti e bassi personali, avremo la forza emotiva necessaria per gestire saggiamente i momenti difficili in una relazione senza scappare immediatamente.
- Attributi di una buona relazione: Comunicazione calma. Mantenere lo spazio l'uno per l'altro. Fiducia forte, non c'è bisogno di controllare. Autenticità, non c'è bisogno di esibirsi. Riposo, risate e avventura insieme avere lo spazio per crescere e cambiare.
- La crescita arriva con alti e bassi, ma è anche la chiave per una grande armonia. Sii un partner che non ha paura di crescere. Trova un partner che non abbia paura di crescere. Se sono pronti a notare i propri schemi, a lasciare andare i vecchi condizionamenti ed espandere la propria prospettiva, allora saranno pronti a sostenere una relazione vibrante. Due persone che stanno lavorando per conoscere e amare se stesse come individui approfondiranno naturalmente il loro amore e la loro comprensione reciproca.
- Le relazioni richiedono tempo per prosperare. Alcune persone si aspettano immediatamente una profonda armonia, ma l'armonia non è possibile senza una profonda conoscenza delle simpatie e antipatie, della storia emotiva e degli obiettivi degli altri. Più impari l'uno dall'altro, più affini il tuo ritmo insieme. La comunicazione aiuta a incanalare l'amore che provi l'uno per l'altro in modi chiari per sostenere la felicità reciproca. La perfezione non è un'opzione, ma puoi senza dubbio costruire una grande unione in cui entrambi vi sentite sicuri, compresi e amati.
2 | Dialogo: La comunicazione che avviene per iniziare coltivare uno scambio profondo e nutriente e creare un ecosistema di amore
Spunti e domande per conversazione più profonde:
- Quali sono stati i tuoi momenti alti, bassi e inaspettati di oggi?
- Che cosa stai imparando su te stesso questa settimana?
- Che cosa ti ha sorpreso di noi ultimamente?
- Qual è una cosa che vorresti che cominciassimo a sperimentare insieme?
- Qual è la cosa che desideri o di cui hai bisogno da me questa settimana?
- Di chi, nella tua vita, ti fidi maggiormente in questo momento e perché?
- Qual è una cosa che ti fa sentire veramente accudito/a?
- Qual è la sfida più grande che stai affrontando in questo momento riguardo a… (lavoro, genitorialità, essere coniuge, salute, ecc..)
- Qual è un obiettivo su cui possiamo lavorare per raggiungere insieme?
- Da quale persona nella tua vita stai imparando di più in questo momento
- Quale membro della famiglia ammiri di più in questo momento e perché?
- Che cosa ti entusiasma di più nella vita in questo momento? E
- perché?
- Secondo te qual è una cosa che sentiamo di fare veramente bene in questo momento come coppia?
3 | Intimità e vulnerabilità: L’intimità è il contenitore della fragilità e la relazione serve per supportare questo contenitore
“Le relazioni vivaci sembrano un santuario in cui sei sicuro di portare la tua vulnerabilità e ti viene dato ampio amore e cura.”
Affermazioni da ripetere insieme al tuo partner per crescere insieme nella relazione:
- Quando mi apro sono perfettamente protetto/a e al sicuro.
- Mi sento bene quando stabilisco i miei confini.
- E sicuro per me essere me stesso/a all'interno della relazione.
- Riconosco nel mio partner un complice e una persona di cui fidarmi, affidarmi e affidare.
Le relazioni hanno bisogno di spazio. La relazione ha bisogno dello spazio per accogliere ciò che sei stato (ferite e fragilità), lo spazio per permetterti di essere (semplicemente essere senza giudizio) e infine, lo spazio per permetterti di giocare e sperimentare l’arte del continuo divenire e fare esperienza delle tue molteplici identità possibili.
Basto a me stesso, non c’è bisogno di esibirsi. Trova un partner per il quale non devi esibirti. Quando entrambi siete impegnati nell’onestà e avete una compassione attiva l’uno per l’altro, non c’è bisogno di comportarvi in modi che non siano genuini. Il vero amore è accogliere a braccia aperte le emozioni mutevoli dell'altro. Anche se siete entrambi impegnati a diventare la versione migliore di voi stessi, capite anche che non tutti i giorni saranno una buona giornata e non ogni passo sarà un passo avanti. Avere una relazione con un alto grado di autenticità e gentilezza consente a entrambi i partner di abbassare la guardia e sentirsi a casa.