Salvatore Olivieri Logo

Come scrivere un diario introspettivo: Tutto quello che ti serve sapere!


Utilizzo un diario da circa due anni per ascoltarmi, capirmi e conoscermi con chiarezza, amore e accettazione e, in questo articolo, sto per condividere con te tutto quello che ho imparato attraverso questa pratica.

Non solo!

Ti racconterò la mia intera esperienza e consegnerò nelle tue mani tutto quello che ti serve sapere per aiutarti creare il tuo diario introspettivo!

Se desideri degli strumenti per ritagliarti periodicamente del tempo con te stesso sei nel posto giusto!

Iniziamo!

Introspezione e dialoghi interiori: Ecco perchè dovresti tenere un diario e quali benefici può darti!

L’introspezione è l’arte di creare spazio dentro di sé, entrare in contatto con il proprio “sistema operativo” inconscio ed osservareascoltaresentire.

Sono sempre stato ossessionato da questo processo di auto-indagine. Penso si tratti di un vero e proprio super potere in grado di trasformare le nostre vite con chiarezza e consapevolezza.

Come raccontavo nell’articolo dedicato al metodo di autoanalisi che utilizzo, seguire un percorso introspettivo serve (principalmente) per due motivi:

  1. Avere meno ansia, preoccupazione e stress per il futuro. Guardarsi dentro ci fa smettere di pensare di star sprecando la nostra vita perché iniziamo ad ascoltare, capire e sentire cosa realmente vogliamo.
  2. Avere più tranquillità, calma e serenità con i nostri amici, parenti e soprattutto con noi stessi. Si, questo e proprio uno degli effetti collaterali (chiamiamolo cosi dai) dell'introspezione. Ci dona più entusiasmo, voglia e desiderio di vivere la nostra vita pienamente perche ci sentiamo connessi alla parte piu vera di noi.

E non solo!

Nel lungo termine tutto questo ti porta anche ad individuare un percorso di studi e dunque un lavoro che siano la più ampia espressione di te e che non ti facciano avere rimpianti in futuro.

Penso esistano due strumenti veramente efficaci per capirsi e conoscersi:

  1. La meditazione, l’arte di accorgersi e donare ascolto, amore e attenzione al proprio mondo interiore..
  2. La scrittura introspettiva per sviscerare e lasciar fluire tutto quello che sentiamo e viviamo.

Nelle righe che seguono ti parlerò (ovviamente) del secondo punto e capirai come dar vita al tuo personale diario per curare le tue ferite emotivesfogarti, e fare chiarezza!

Conciliare le proprie ombre

Il tuo diario è un ecosistema imparziale di sfogoascolto e di pura manifestazione imparziale del tuo modo di essere.

Al suo interno non esiste giudizio, non ci sono canoni o idee di "giusto" e "sbagliato".

Vedi molto spesso iniziamo a nascondere tutto ciò che è ritenuto cattivo o immorale dalla società, tutto ciò che è disapprovato dalla nostra famiglia o dai nostri pari, tutti i tratti che quando espressi inizialmente erano ridicolizzati, evitati o sottoposti a punizione.

È importante capire che così facendo respingi anche una parte di te e crei spazio per la vergogna, sviluppi bassa autostima e intraprendi un atteggiamento auto-sabotante.

Quando scrivi invece — lasciando fluire senza filtrivincoli o costrizioni — dai voce al tuo potenziale inespresso, lasci spazio ai lati di te che nascondi e permetti alle tue ferite emotive di rimarginarsi.

Carl Jung definiva questi aspetti il nostro lato oscuro inconscio.

Sempre secondo il buon Carl l'obiettivo corretto di un individuo è la completezza, non la perfezione.

Il percorso verso un personaggio più grande, verso un approccio più efficace alla vita, sta nell'integrare quegli elementi della nostra psiche che per troppo tempo sono stati repressi e negati.

Scrivere e lasciare fluire ti da modo di fare tutto questo poiché puoi reagire con accettazione, puoi conciliare con amore queste parti di te che hai ripudiato e puoi rileggere quello che impulsivamente hai buttato su carta.

È veramente straordinario!

Salvatore Olivieri diario 29 Gennaio

Cosa scrivere e come iniziare: Ecco cosa direi al mio me stesso di anni fa

Quando ho iniziato a scrivere il mio diario, l’ho fatto con il desiderio di ricordare le esperienze  e i dettagli più significative della mia vita con lucidità e chiarezza.

Come ho reagito dopo essere stato lasciato? Pioveva quel giorno? Come mi sono sentito vedendo la mia ex con un altro dopo neanche un mese? Come ho affrontato la cosa?

La memoria è spesso ingannevole e i nostri ricordi possono essere manipolati.

L’ho letto anche l’altro giorno in uno dei libri di Paolo BorzacchielloPossiamo scegliere cosa ricordare riguardo a qualsiasi esperienza.

Attraverso il diario, anni fa, ho iniziato proprio un processo di chiarezza interiore che, con lucidita, mi permettesse di guardare in faccia la realta nel modo più oggettivo possibile e ricordare le cose nel modo più sano e virtuoso possibile (attenzione: sano e non conveniente, bello o sempre positivo) senza cadere in quella che io definisco la fallacia dei ricordi:

Quando la nostra mente processa le esperienze, la sua priorita principale è interpretarle in modo che siano coerenti con le esperienze, sensazioni e convinzioni del nostro passato. Ma spesso ci troviamo in situazioni dove passato e presente sono in disaccordo: In tali occasioni, ciò che sperimentiamo nel presente va contro a tutto quello che abbiamo accettato come vero e ragionevole sul nostro passato.

Nello sforzo di raggiungere la coerenza, talvolta la nostra mente, in casi del genere, inventa falsi ricordi. Collegando le nostre esperienze presenti a quel passato immaginario, ci permette di mantenere qualunque significato abbiamo gia stabilito.

Scrivere è un'ancora di salvezza che ci riporta al nostro obiettivo ultimo: Perseguire un’esistenza straordinaria come esseri liberi, consapevoli e pensanti.

Non è tutto.

L’ho fatto anche con la volontà di accorgermi (Dio che bella parola!) di ciò che stava accadendo dentro di me.

Quali sensazioni, riflessioni e stati d’animo accompagnavano quella vicenda?

E per decodificare i pattern ricorrenti della mia mentesfogarmi e permettermi di sentire emozioni forti e disarmanti, che talvolta tolgono il fiato.

Salvatore Olivieri diario 3 Dicembre

Mantra, domande e strumenti per scrivere

Insomma hai capito: ho iniziato a tenere un diario per guardarmi dentro, capirmi e conoscermi con chiarezza, amore e accettazione.

Quando scrivo infatti l’obiettivo è quello di fare un vero e proprio colloquio con me stesso.

Per farlo al meglio utilizzo delle domande e dei mantra che mi riportano subito in uno stato mentale introspettivo: aperto all’ascolto e pronto a capire cosa il mio mondo interiore desidera comunicarmi.

Te li lascio qui di seguito e mi auguro possano aiutare anche te:

  1. Come ti senti?
  2. Cosa ti passa per la testa?
  3. Sei grato per qualcosa in particolare che vuoi condividere?
  4. Vuoi sfogarti per qualcosa?
  5. Hai pensieri sul futuro, sul passato o in generale su qualcosa che ti è accaduto oggi?

Analizza la tua natura comportamentale, scrivi cose sui tuoi modi di agire e di essere, impara a conoscerti, metti su carta, esplora, viviti senza giudizio alcuno.

Il tutto ovviamente con totale leggerezza, senza alcun tipo di scaletta e semplicemente lasciando fluire.

Per mostrarti la vera importanza di questa pratica ci tengo a riportarti qui di seguito una pagina del mio personale diario.

Capirai davvero cosa intendo quando dico che si tratta di un momento di intimità e profonda connessione con me stesso.

Salvatore Olivieri diario 27 Febbraio

Quando ho iniziato a creare questa abitudine virtuosa, sentivo spesso preoccupazioni riguardo all’utilizzo che stavo facendo del mio diario.

Mi chiedevo se lo stavo adoperando al meglio, se il mio modo di utilizzarlo era corretto e quando esattamente dovevo scrivere al suo interno.

Negli ultimi tempi ho trovato la mia personale risposte a questi quesiti e ho schematizzato 4 momenti in cui potresti scrivere ed utilizzare al meglio questo momento con te stesso:

  1. Sfogo Libero: Quando senti di volerti sfogare e dar spazio ad una parte di te che, per fragilità e insicurezza, fai fatica a far uscire ma ha davvero bisogno di esprimersi e manifestarsi.
  2. Introspezione: Analizzare e capire i tuoi interessi, le tue passioni e cosa senti di voler fare nella vita.
  3. Chiarezza emotiva: Lasciar spazio alle tue emozioni senza giudizio, ma con completa accettazione.
  4. Logica ed intelletto: Analizzare causa-effetto e logiche della tua mente, cercando di capire cosa ti ha reso ciò che sei oggi.

Seguendo questa suddivisione mentale e tenendo un diario per oltre due anni ho avuto modo di entrare in contatto più e più volte con me stesso e, nelle ultime righe di questo articolo, mi piacerebbe condividere con te la mia esperienza.

3 lezioni che ho imparato tenendo un diario per oltre due anni

Non c’è niente da distruggere, soltanto da capire

Scrivere puo essere piacevole, divertente, terapeutico ma anche tanto doloroso.

Ti imbatterai in parti di te che odi, non ami e con la quale desidererai combattere.

Come ho appreso attraverso la meditazione: Non c’è niente da combattere o da distruggere, soltanto da capire.

Questi lati di te repressiisolati e incazzati col mondo hanno bisogno, come tutti, di amore.

Sii gentile e compassionevole, non giudicarti e cerca di capirle, in quel modo di darai amore e guarirai interiormente.

Non sei un mostro, non spaventarti e non sentirti in colpa

Scrivendo (soprattutto nei momenti di sfogo) potresti entrare in contatto con delle parti di te avvelenate di odio, incazzate e violente.

Presta attenzione.

Ti trovi in un ecosistema controllato dove puoi manifestare senza sentirti in colpa.

Sei in un luogo dove queste parti di te possono trovare supporto (ATTENZIONE: non incoraggiamento, non devi ammazzare nessuno ahaha) e amore.

Non sei un mostro, non spaventarti.

Cura le tue ferite alla radice, accogliendole, donando loro ascolto e rassicurando il tuo mondo interiore fragile e delicato.

Il coraggio di guardare in faccia la realtà

Hai presente quando da bambino rompi qualcosa, occulti la prove ai tuoi genitori e ti rifiuti con tutto te stesso di ammettere che sei stato tu?

Ecco interiormente, quando non ammetti con te stesso che hai paura di essere abbandonato, che sei fragile nei confronti del rifiuto, che il tradimento della tua ex ti ha ancora male, non ti dai modo di guarire interiormente.

La buona notizia è che il tuo diario è un alleato splendido e straordinario nel tuo processo di cura delle tue cicatrici emotive.

Infatti ti da modo di sviluppare quiete e pace perché sai che ammettendo con te stesso i tuoi limiti non verrai giudicato.

Non ci sarà qualcuno a ridere di te.

Sai che qualsiasi cosa accada sei in un luogo imparziale di sostegno e accoglienza e quindi puoi essere onesto.

In questo modo, guardando in faccia la realtà sviluppi coraggio e ti dai modo di guarire.

Per questo articolo è tutto caro lettore.

Puoi usare tutti questi spunti come linee guida per valorizzare l’importanza dell’ascolto senza giudizio, vergogna o punizione nei confronti di te stesso.

Intimamente, durante i tuoi momenti con te stesso, puoi donare supporto e sostegno alle tue fragilità senza alcun timore di essere rifiutato, abbandonato, tradito o escluso.

Sei soltanto tu.

Spero che questo sia l'inizio di un grande viaggio che ti porti a sentirti, capirti e conoscerti con chiarezza, amore e accettazione.

Un abbraccio,Salvatore.

P.S: Ho impiegato diverse ore per scrivere questo articolo, se (e solo se) ti è stata utile ti andrebbe di condividerlo?

Mi aiuteresti davvero a donare messaggi e strumenti virtuosi per la società in cui viviamo.

Ne sarei davvero contento.

CREDITS: La foto di copertina di questo articolo è "Sogno della vita umana e allegoria del tempo"